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L’algoritmo di Instagram è stato rivelato!

Sino ad ora i massimi esperti di Social Media hanno elaborato guide complesse dedicate a “come funziona l’Algoritmo di Instagram“, senza che la stessa piattaforma ne confermasse le funzionalità. Ieri invece, Adam Mosseri – Head of Instagram, ha rivelato al mondo qualcosa in più sulla tecnologia, su come funzioni e su cosa la platform stia lavorando. Cercherò di riassumere il tutto in questo articolo.

Tra le domande alle quali Mosseri ha dato risposta:

“Come fa Instagram a decidere cosa mi viene mostrato per primo?” – “Perché alcuni dei miei post ottengono più visualizzazioni di altri?” – “In che modo Instagram decide cosa mostrarmi in Esplora?”

Adam Mosseri – Head of Instagram

Che cos’è l’algoritmo?

Quando venne lanciato Instagram, nel 2010, funzionava come un flusso di foto in ordine cronologico. Oggi invece, dopo 11 anni, non esiste una singola tecnologia ma un insieme di «algoritmi, classificatori e processi, ciascuno con il proprio scopo». Adesso che i contenuti sono diventati tantissimi e si rischia di perderne la maggior parte per strada, Instagram ha deciso di classificare le diverse parti dell’app a seconda di come le utilizzano gli utenti.

Ad esempio:
– nelle stories ci aspettiamo di vedere cosa fanno i nostri amici o le persone che conosciamo davvero;
– sul feed sbirciamo i contenuti dei nostri conoscenti, per la stessa curiosità delle stories;
– su Esplora invece, ci aspettiamo di vedere cose nuove;
– sui Reel qualcosa che ci piaccia o che sia d’ispirazione per noi.

Come funziona per le stories e il Feed?

La tecnologia parte dai post recenti delle persone che seguiamo, incrocia le informazioni che ha a disposizione (che Adam chiama “segnali”) e fa una serie di previsioni.

Quali sono questi segnali? Innanzitutto le informazioni sul contenuto: quanto è popolare, a quanti è piaciuto, quando è stato pubblicato, per quanto tempo ha catturato l’attenzione, ecc. Le informazioni su chi ha pubblicato il contenuto, per capire ad esempio quanto noi abbiamo interagito con quel profilo e se potrebbe essere interessante per noi. Analizza la nostra attività sull’app e la nostra interazione con gli altri.

Come avevano previsto gli esperti, se la fetta di target con cui interagiamo di più ha visto il post ed esegue un’azione (viene reputato quindi interessante), sarà mostrato a più persone.

Mosseri rivela anche l’attenzione che Instagram pone sulla disinformazione e sulla protezione delle persone, dichiarando che i post catalogati come “diseducativi” o simili, non vengono rimossi ma ne verrà diminuita via via la copertura.

Qui le linee guida della community.

Come funziona Esplora?

Se Esplora funziona come una sezione dedicata ai contenuti “nuovi”, di account che non seguiamo per la maggior parte, allora va chiarito perché la mia griglia è diversa dalla tua e viceversa.

«Per trovare foto e video che potrebbero interessarti, esaminiamo segnali come i post che ti sono piaciuti, che hai salvato e commentato in passato» e Instagram teoricamente va a vedere quali altre persone hanno interagito spesso con quei post e quali sono i loro interessi. Se li individua te li mostra e, se ti piacciono, idealmente significa che rientri nella stessa categoria a cui appartengono quei profili. In poche parole, se io metto molti like a Qui Social, Instagram analizza quali sono i contenuti che piacciono a cui quelli che hanno messo like come me a Qui Social. Se sono interessate anche a Marika Sarzi Sartori, nel mio esplora appariranno i contenuti di Marika Sarzi Sartori, perché Instagram pensa che possa interessare anche a me.

Dato che in questo caso si tratta di contenuti che non “conosciamo”, esistono regole più rigide: questo vale per contenuti sensibili o non conformi alle Guidelines che puoi trovare qui.

Come funzionano i Reels?

L’obiettivo dei Reel è quello di intrattenere gli utenti. Per questo la tecnologia Instagram funziona secondo le reazioni che abbiamo dopo aver visto un contenuto: tra i segnali troviamo quali sono le nostre interazioni (se abbiamo messo i like e a quale tipologia, quali abbiamo commentato, ecc); se esiste un collegamento ipotetico tra gli interessi (come per l’Esplora) e se ci sono informazioni sulla persona che lo ha pubblicato. L’obiettivo, dice Mosseri, è quello di aiutare anche i creator più piccoli ad individuare il proprio pubblico.

«Esaminiamo cosa fanno le persone e chiediamo se trovano un particolare reel divertente o meno e impariamo dai feedback per migliorare nel capire cosa farà divertire le persone, con un occhio ai creator più piccoli».

Anche in questo caso si applicano le Recommendations Guidelines.

C’è un modo per influenzare ciò che vediamo?

Il modo in cui utilizziamo Instagram influenza pesantemente ciò che vediamo ogni giorno e ciò che non vediamo. Sicuramente possiamo migliorare la nostra esperienza interagendo con profili e post che ci piacciono ma Mosseri ha rilasciato anche due o tre dritte in più.

  • Scegli chi sono i tuoi amici più stretti 
    Non solo per mostrare loro contenuti “riservati”, ma anche perché Instagram sfrutterà questa lista per mostrarci i loro contenuti tra i più rilevanti per noi.
  • Silenzia chi non ti interessa vedere
    Puoi silenziare un profilo che non vuoi vedere tra i primi ma a cui non vuoi togliere il follow, per paura che lo veda. In questo caso non saprà della tua “scelta”. Ecco come fare
  • Contrassegna i post consigliati come “Non interessato”
    Ogni volta che vedi una post consigliato, sia in Esplora che in Feed, puoi indicare che “non sei interessato” a quel post. Instagram non ti mostrerà cose simili in futuro.

L’Head of Instagram ha dichiarato che stanno lavorando continuamente per migliorare la tecnologia e gli algoritmi connessi. Il piano di chi lavora alla piattaforma, scrive, «è di essere proattivi nello spiegare il nostro lavoro in tutte e tre le aree da qui in avanti. Rimanete sintonizzati».

«La verità è che la maggior parte dei tuoi follower non vedrà ciò che condividi, perché la maggior parte vede meno della metà del proprio feed»

Adam Mosseri – Head of Instagram


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