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Filtri Instagram: perché realizzare il proprio

Tra le funzionalità di Instagram più utilizzate dell’anno ci sono loro: i filtri. Sull’app ne troviamo di ogni tipo: dagli sfondi colorati alle scritte personalizzate, dai filtri giocosi che ti dicono “che animale sei” o “quale personaggio sei” di un determinato film, fino ad arrivare agli effetti che abbelliscono i volti.

Come si utilizzano?

Per utilizzare un filtro scegliendolo dalla library dei creator, basta aprire la modalità “Storia”, in basso appariranno dei cerchietti colorati. Questi sono i principali filtri più utilizzati sull’app. Scorrendo su ciascuno di essi, vi comparirà l’effetto sulla fotocamera.

Se si clicca sulla freccia in corrispondenza del nome del filtro, si può salvare l’effetto in modo che compaia tra i nostri preferiti nel momento in cui vogliamo realizzare una Instagram Story, si può inviare in Direct ai nostri amici, vedere chi lo ha realizzato, condividerne il link oppure si può cliccare su “sfoglia gli effetti“. Cliccando qui, apparirà la Galleria degli effetti, in cui si possono visionare quelli da noi salvati in precedenza, vedere quelli che corrispondono a stati d’animo, animali, fantascienza, e a tutte le altre categorie disponibili.

Questo passaggio è molto utile per scoprire le nuove creazioni degli utenti, divertirsi registrando un video con gli amici o semplicemente scegliere un filtro make-up quando non abbiamo la volontà di truccarci.

Come si crea un filtro?

Realizzare il proprio filtro per Instagram non è un passaggio estremamente semplice: bisogna essere “smanettoni” e avere competenze grafiche, soprattutto per quanto riguarda Photoshop. Per realizzarne uno infatti, supponiamo di volerlo fare con effetti sul viso, bisogna scaricare una maschera modificabile proprio in Photoshop, inserire gli elementi che vogliamo far apparire in corrispondenza di occhi, naso, bocca, e caricare la maschera sull’apposito programma di creazione.

Il tool con cui i creator realizzano i filtri è Spark AR Studio, un programma di Facebook con cui si possono creare effetti in realtà aumentata.

Tutti gli utenti possono caricare il loro filtro?

La risposta è no. Per farlo serve avere una pagina Facebook. E serve rispettare determinati parametri (file non troppo pesante, animazioni valide per tutti i dispositivi, responsive, con marchi non palesemente visibili a scopo commerciale, nomi diversi per ciascun effetto, senza volti di altre persone, senza contenuti offensivi, ecc ecc ecc). Sono nate vere e proprie professionalità legate a ciò: ci sono designer specializzati nella creazione di filtri, esperti che li preparano e li vendono appositamente per le aziende. Non è una cosa semplice. Ma torniamo a noi.
Una volta creato il proprio filtro in modo tale da soddisfare tutti i requisiti di Facebook, questo subirà un processo di revisione che può durare da 1 giorno fino a 2 settimane. Una volta approvato, il filtro sarà visibile sul vostro profilo a seconda della piattaforma che avete selezionato. Parlando di Instagram si troverà sul vostro profilo nella sezione “Filtri”, accanto alle foto in cui siete stati taggati.

Specifico questo passaggio per farvi comprendere la portata della cosa e dare il giusto valore a chi li realizza come professionista.

Perché un brand dovrebbe realizzare il suo filtro?

Dietro ad un semplice effetto creato con Spark AR Studio, non c’è solo la possibilità di utilizzo. Vi ricordate il caso del filtro “Lisa & Lena”? Le due ragazze sono diventate famose proprio grazie a quell’effetto con gli occhietti in movimento. Vediamo perché.

La sezione degli effetti dedicata alle pagine professionali su Facebook permette di monitorare diversi aspetti, tra cui le analitiche legate ai vostri filtri: quante volte l’effetto è stato utilizzato dagli utenti, quante volte è stato aperto e quante salvato. Non solo! Si può addirittura creare un portfolio per mostrare il proprio lavoro o controllare l’avanzamento della revisione da parte di Facebook.

Molti brand hanno infatti optato per la creazione di filtri personalizzati proprio per coinvolgere la propria community, con specifici obiettivi. Per citarne uno, immaginate un brand di make up che realizza un filtro per permettere di provare varie tonalità di rossetti a seconda della propria pelle, direttamente con il proprio smartphone, per poi procedere all’acquisto online o in negozio. Questa è la generazione di una vera e propria esperienza d’utilizzo. Creare il proprio effetto permette quindi ai brand di ottenere visibilità gratuita, se il tutto è pensato con un preciso scopo (quello di far provare a più persone possibili un filtro che incuriosisca, in modo che tutti facciano la stessa cosa). Monitorando poi i risultati ottenuti, questo diventerà un vero e proprio strumento di comunicazione. Pensate che il mio filtro “Make up” fatto per gioco ha ottenuto impression pari a 167k.

I miei filtri Instagram

Chi mi conosce e chi mi segue lo sa, sono una smanettona. Appena è iniziata la moda dei filtri ho voluto capire cosa ci fosse dietro e provare a realizzarne qualcuno in autonomia. Avendo studiato Graphic Design e Video editing non è stato poi così difficile. Ho iniziato a studiare Spark AR Studio e sperimentare filtri su di me. Ad oggi sul mio profilo ne trovate ben 7. Make up, scritta “mood”, giorno della settimana e brillantini luminosi, colori, ciglia allungate. Ce n’è per tutti!

Ecco il link per visionarli tutti (vi consiglio di salvare quelli che vi piacciono, per averli direttamente pronti all’apertura di una nuova IG Story): https://www.instagram.com/marysarzi/?hl=it (nella sezione “Effetti”, accanto alle foto taggate).

Eccoli di seguito:

Se vi piacciono, salvateli con il procedimento spiegato all’inizio, provateli e taggatemi nelle vostre stories!

Come detto in precedenza, un filtro è un ottimo modo per far vivere un’esperienza ai vostri utenti! Se siete un brand dovreste avere il vostro!

Vi aspetto sul mio profilo Instagram


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