Il 2020 è stato caratterizzato da un boom di download dell’app più amata dagli adolescenti: stiamo parlando di TikTok, che ha superato i 100 milioni di utenti attivi mensilmente in Italia, negli ultimi due anni. Profondamente diversa da Instagram, questa piattaforma permette agli user di realizzare short video creativi.
Quali sono le differenze tra TikTok e Instagram?
Innanzitutto, il target è differente.
Instagram è prevalentemente utilizzato dai millennial (i nati dall’81 al ’96) che creano il loro mondo patinato nel quale mostrano ai follower ciò che fanno durante il giorno o condividono definite scene della loro vita quotidiana. TikTok invece si rivolge principalmente alla Generazione Z (i nati dal ’97 al ‘2012), ovvero adolescenti che si divertono a ritmo di musica creando balletti o generando intrattenimento.
Un’altra particolare differenza è che TikTok non è un Social Network, a differenza di Instagram.
Infatti si tratta di una piattaforma “User-generated content”, in cui gli utenti sfruttano le potenzialità dell’app per creare video innovativi. Pensiamo ad esempio al trend delle transition, modalità con cui si utilizzano le funzioni di TikTok per creare particolari scene.
(Vi lascio un esempio per spiegarvi meglio a cosa mi riferisco)
I contenuti sono diversi: su Instagram si sfruttano foto e stories, per rappresentare quel particolare momento, su TikTok invece via libera alla creatività con musiche e editing pressoché istantaneo. Questo ci introduce ad una ulteriore differenza, più concettuale.
Instagram ha generato in noi una sorta di “invidia” nella visione del bello. Siamo più propensi a preferire contenuti visivamente coordinati, ci ispiriamo a ciò che fanno le nostre celeb preferite, ci lasciamo consigliare prodotti e servizi dagli influencer. (Nel mio precedente articolo vi ho spiegato come ottenere un feed coordinato). Su TikTok invece si è instaurato un valore positivo: l’accettazione di se stessi. Se nel mondo degli IG post cerchiamo la perfezione cromatica, su TikTok diamo spazio al nostro divertimento e ai contenuti in cui ci rivediamo. I giovani si mostrano senza trucco, vige la regola delle tute, dei balletti anche scoordinati ma che ti lasciano un sorriso.
I riferimenti che ci piacciono e che seguiamo con maggior costanza sono differenti. Se su IG seguiamo gli “Influencer“, ovvero persone che riteniamo quasi amiche, che monitoriamo per saperne di più sulla loro vita, che ci sembrano autorevoli e credibili, su TikTok sono i “Creator“. Due concetti diversi per due tipologie diverse di contenuti. I Creator sono tutti gli utenti di TikTok che realizzano video. Così come su Instagram tutti noi siamo influenzatori di chi ci segue, ma non se ne parla allo stesso modo.
Tutte queste differenze portano ad un utilizzo diverso delle due piattaforme.
Se da un lato i millennial, abituati a mostrare la parte migliore di sé, sono scettici sull’utilizzo di TikTok perché va contro proprio a questo valore, dall’altro la Gen-Z è maggiormente disposta a mostrarsi per ciò che è.
Dal mio punto di vista questo è un bene. Vedremo cosa succederà in futuro.
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Vi lascio un articolo dedicato ai genitori con figli su TikTok, scritto per GQ Italia:
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