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Che cos’è lo Shadow Ban di cui si parla su Instagram?

In questo periodo su Instagram avete sentito parlare di shadowban sui profili di Influencer e Creator?
Sapete di cosa si tratta e perché fa così paura?

Affrontiamo insieme uno dei temi più discussi tra i Social Media Manager: la risoluzione agli ipotetici problemi di calo di copertura.

Che cos’è lo shadowban?

Si tratta di un calo di engagement e di copertura di alcuni profili, penalizzati dall’algoritmo di Instagram. Questo succede all’insaputa del profilo stesso, che non viene avvisato di essere stato colpito da una penalizzazione ma continua a visualizzare correttamente i suoi contenuti, invisibili però nella ricerca hashtag degli utenti esterni.

Non ci si accorge quindi di essere stati colpiti da shadowban, se non nella fase di analisi dei risultati: solitamente si osservano cali di engagement e di copertura dei propri post/stories.

Questo “ban” apparentemente pericoloso per gli utenti Business di Instagram potrebbe non essere così problematico. Ovviamente va evitato, ma non si tratta di una censura totale del profilo, bensì di una sorta di “limitazione” relativa ad alcuni contenuti, visibili per i follower e invisibili per i nuovi utenti (nella ricerca relativa agli hashtag).

Quando può succedere?

Le motivazioni di tale procedimento da parte della platform non sono ancora chiare, ma sono potenzialmente dovute ad un utilizzo improprio del profilo, legato proprio agli hashtag. Potrebbe essere l’utilizzo di parole “vietate” secondo le linee guida di Instagram o la pubblicazione di contenuti sensibili non collegati agli # scelti. Così come l’utilizzo di bot e automazioni, l’iperattività riscontrata solo in determinati orari, il “copia e incolla” invariato di hashtag per ogni post.

Come accorgersene?

Se si è stati colpiti da shadowban, non arriverà nessuna notifica. Quindi è bene optare per un’analisi alternativa.

Se abbiamo notato cali di engagement e copertura negli ultimi giorni (soprattutto verificando le impression derivanti dagli hashtag), proviamo a verificare se i nostri contenuti sono regolarmente visibili, con questi semplici passaggi:

  • inseriamo hashtag specifici in un post molto recente;
  • eseguiamo l’uscita dal nostro profilo e facciamo l’accesso con un altro account;
  • nella sezione “ricerca” scriviamo uno degli hashtag scritti nel post e visualizziamo le pubblicazioni recenti;
  • se si tratta di un hashtag “di nicchia”, il nostro contenuto dovrebbe apparire nella ricerca; se non è così potrebbe essere stato “nascosto”.

Quanto può durare?

Si alcuni siti si legge “due settimane”, ma Instagram non ha rilasciato dichiarazioni in merito. Pensiamo piuttosto a cosa possiamo fare per evitarlo.

Come prevenire lo Shadowban?

  • sospendi l’utilizzo di applicazioni di terzi a cui hai fornito i tuoi dati d’accesso;
  • non pubblicare contenuti sensibili;
  • attiva l’autenticazione a due fattori (io ti consiglio l’app “Duo Mobile”);
  • cerca di cambiare gli # per ciascun post (il consiglio resta sempre quello dei 15 a post).

Come risolvere se si riscontrano cali di copertura?

La soluzione migliore è quella di portare pazienza e fidarsi della piattaforma. L’algoritmo di Instagram sa quali sono i profili da monitorare e quelli che invece agiscono in modo positivo. Sa chi compra i follower, chi si avvale di Bot e automazioni e chi è giudicato come “profilo fake”.

La cosa da fare è rimettersi sulla retta via e continuare a pubblicare regolarmente i propri contenuti, sulla base del reale interesse dell’audience che già ci segue, assicurandosi di non ostacolare le linee guida dell’app.


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